E’ un sogno
proibito che le capita di fare sin da quando era solo una tredicenne inesperta
in fatto di corpi maschili, piena di domande in cerca di risposte e, alla fine
dell’ora di nuoto, non poteva fare a meno di chiedersi quale spettacolo potesse
offrire la stanza in cui i suoi compagni andavano a rivestirsi dopo la lezione.
Ma ancora
oggi, nonostante nel frattempo si sia levata tutte le curiosità in fatto di
sesso, quel pensiero torna, di tanto in tanto, a farsi vivo, e a scatenarle
dentro il languore tipico dell’adolescente desiderosa di conoscere ciò che le è
precluso. Quella porta che fa da barriera a un luogo che, al di là di ogni
emancipazione sessuale, sempre rimarrà per lei off-limits basta a rendere
misterioso ed affascinante un mondo forse di per sé banale e quotidiano, ma che
diventa desiderabile e magico proprio in quanto irraggiungibile.
Per lo meno
fino a qualche settimana fa.
Sì perché…
complice qualche bicchiere di vino in più, una sera a cena Antonella è riuscita
a confessare questa fantasia sempre rimasta segretissima a suo marito Roberto il
quale, con una reazione che lei mai si sarebbe aspettata e che le ha fatto
capire quanto ancora, nonostante gli undici anni di matrimonio, ci sia da
scoprire l’uno dell’altra, si è proposto di farle da complice, chiedendole se
non le sarebbe piaciuto se, per esempio, lui, armeggiando con il suo iPhone
fingendo di inviare messaggi, avesse cercato di scattare qualche foto ai suoi amici
del calcetto amatoriale durante le docce. Ancora non gli era ben chiaro, in quel momento, ma ciò che Roberto stava facendo, con quella proposta inattesa, era di riavvicinarsi ad Antonella, e conoscere lati della personalità di lei fino a
quel momento rimasti nascosti appropriandosi di quella curiosità e facendo suo
un desiderio che gli era del tutto estraneo. Guardare i corpi dei suoi amici
maschi – per lui completamente privi di interesse ed attrattiva – con gli occhi
di sua moglie, farle il regalo di diventare lei permettendole così di accedere ad un luogo in cui, da sola, mai sarebbe potuta entrare.
Eccolo
dunque il mercoledì sera, come al solito nel campetto di ghiaia affittato
insieme agli amici per la partita settimanale a cinque, già proiettato col
pensiero non alla partita, ma alle docce che la seguiranno e in cui, per la
prima volta, con Antonella nascosta dentro di sé, seguirà la progressione con
cui i suoi compagni di gioco si sfilano la maglietta sudata, e le scarpe, le
calze, lasciando cadere poi a terra anche i pantaloncini e infilando tutto
nella borsa per posticipare un poco il momento in cui anche gli slip finiranno nel
sacchetto della roba sporca e lui, fingendo di digitare un sms sul display, si
preoccuperà solo di rubare una foto senza che l’interessato se ne accorga.
L’occasione,
però, gli si offre ancora prima del previsto. Mentre ancora tutti stanno
indossando le divise amatoriali, ecco che dalle docce esce un ritardatario
della partita precedente. Cammina ciabattando verso la panca con un asciugamano
verde legato in vita. Roberto ha appena il tempo di realizzare che il suo nuovo
gioco d’intesa con Antonella può avere inizio, che già si ritrova l’uomo
proprio in piedi davanti a lui, ancora seduto per infilarsi una scarpa.
D’improvviso
sente la voce di Antonella sussurrargli all'orecchio: «Eccolo!.. Riesco a vederlo!» Incoraggiato dall'illusione dell'entusiasmo della sua donna, infila la mano nella tasca dei jeans appesi nella spalliera
dietro di lui, estrae il suo cellulare e, preoccupandosi di fare in modo che lo
schermo sia visibile solo a lui, attiva l’applicazione della macchina
fotografica. Neanche fosse consapevole di ciò che sta accadendo, e quasi
volesse raccogliere l’invito, proprio in quel momento l’uomo slega l’asciugamano
dai fianchi e inizia ad asciugarsi, offrendo all’obiettivo dell’iPhone e ad
Antonella la vista delle sue natiche rese ancora più evidenti dal segno del
costume sulla pelle abbronzata.
«Chissà
se è questo, ciò che Antonella sogna di vedere», si chiede riponendo il
telefono nella tasca dei jeans, «Chissà se è foto così potranno
appagare la sua curiosità.»
Incapace
di comprendere a fondo la fantasia della sua donna, Roberto non può fare a meno
di dubitare dell’efficacia del suo gesto, della reazione che esso scatenerà una
volta con sua moglie. E, a dirla tutta, non può fare a meno di sentirsi un po’
stupido, a lasciarsi tirare dentro queste pruderie adolescenziali.
Ma poi
ricorda la sua convinzione nel momento in cui aveva proposto il gioco ad
Antonella, e si rende conto che non è certo questo, il momento di tirarsi
indietro. Casomai, alle conclusioni giungerà più tardi, a casa, insieme a lei.
«Pronti
ragazzi? Si va…», urla Lorenzo chiamandoli in campo.
Roberto
completa il nodo al laccio della scarpa e poi si alza per uscire dallo spogliatoio.
Al resto – si dice - penserà dopo, quando, venuto il momento della doccia, si
ritroverà nuovamente con il cellulare in mano, a fingere di digitare sms.
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