martedì 18 dicembre 2012

Regola numero 1: rispettare l’Undress-Code

Nel cominciare ad affrontare un tema vasto, delicato e complesso come la fenomenologia dello spogliatoio maschile, ci sembra giusto iniziare dai principi fondamentali, vale a dire dalle regole di comportamento cui qualunque frequentatore dovrebbe attenersi.

Può sembrare banale sottolinearlo, ma lo spogliatoio è il luogo deputato al liberarsi degli abiti, un mondo rovesciato in cui la nudità è la norma, lo standard, e l’essere vestiti rappresenta una condizione priva di senso, del tutto ingiustificata, un incidente momentaneo immediatamente successivo all’ingresso o immediatamente precedente l’uscita.
Non c’è quindi dubbio che sia sconveniente, e oltremodo offensivo nei riguardi delle sensibilità altrui, il cimentarsi in complicate acrobazie per mostrare del proprio corpo il meno possibile. Patetici e irritanti i goffi movimenti di coloro che – neanche fossero sul Lungomare di Riccione - si cambiano la mutanda stando bene attenti a non far cadere l’asciugamano legato in vita. Completamente inopportuno anche l’utilizzo di accappatoi-burqa che garantiscano la totale protezione da eventuali sguardi indiscreti. E ci sembra inutile qualunque commento su quei penosi casi di uomini che si infilano sotto la doccia con il costume addosso, con l’aria presuntuosa di chi considera i propri genitali uno spettacolo degno di una ristrettissima cerca di eletti.
No, il Galateo dello Spogliatoio parla chiaro e, come ogni locale di rango, pretende il pieno rispetto del suo dress-code (che poi, in questo caso, è un undress-code). Non vi sentireste a disagio entrando al Teatro dell’Opera in pantaloncini e t-shirt, o presentandovi a una festa di carnevale con addosso  la solita maschera che già indossate tutto il resto dell’anno? Ebbene.. mai e poi mai si deve evitare il nudo integrale in una stanza ad esso deputata!
Genitali e natiche devono essere ben esposti, lasciati liberi all’aria e all’eventuale curiosità, fantasia, o invidia altrui.
Se poi il motivo della vostra timidezza è la sensazione di non reggere il confronto, di essere poco forniti quanto a muscolatura, villosita ascellare o dimensione sessuale, ricordate sempre che il modo migliore per nascondersi è quello di conformarsi il più possibile al comportamento di massa, essere uno dei tanti, e sparire così tra la folla. Per essere additati come “quello che ce l’ha piccolo” non esiste modo migliore che evitare in tutti i modi di mostrarlo con tranquillità: una mutanda non abbassata per paura regalerà ai vostri compagni-rivali la possibilità di credervi molto più minidotati di quanto in realtà non siete.

In uno spogliatoio le mutande vanno lasciate cadere, sempre, anche quando magari la situazione non renderebbe necessario il cambio dello slip. Inventate una scusa qualunque: un ipersudorazione di cui in realtà non soffrite, un appuntamento erotico da lì a breve, un elastico troppo stretto che vi rovina la vita. Trovate insomma un pretesto qualunque, ma non lasciate mai che qualcuno possa dire in giro che siete uno di quegli sfigati che, quando se ne è presentata l’occasione, non è stato in grado di tirar fuori le palle.

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