giovedì 27 dicembre 2012

Hashtag "smutandato"

Fino a qualche anno fa, lo spogliatoio era una specie di luogo-bolla, un tempio pagano inviolabile ai più, separato dal mondo sociale in cui stare vestiti è obbligatorio. E il mostrarsi senza mutande rimaneva un’esperienza strettamente legata all’intimità di coppia o, per l’appunto, limitata alle poche decine di minuti che si passavano sotto la doccia dopo una partita di calcetto, di tennis, o dopo una sessione di allenamento. Il segreto prezioso celato dentro lo slip, e in generale l’immagine del tuo corpo integralmente scoperto, era uno spettacolo per pochissimi, giusto una manciata di fidanzate e una ristretta cerchia di compagni di sport. Solo a loro era dato sapere tutto sul tuo corpo, conoscerne pregi e difetti, avere accesso a splendori e miserie della tua nudità.

Oggi, invece, con il proliferare di smartphone a fotocamere potentissime e social network in cui pubblico e privato si mescolano perdendo i loro confini, anche lo spogliatoio si è aperto alla smania di condivisione, e il web spopola di scatti – rubati o meno – provenienti da docce e stanze degli armadietti.

In particolare, nel sempre crescente esibizionismo figlio della voglia di costruirsi un’identità a suon di “Like”, sale la febbre dell’autoscatto narcisistico, ed ecco che lo spogliatoio diventa il luogo ideale per abbandonare le false timidezze e concedere un po’ della propria bellezza desnuda a migliaia di followers.
Le condizioni ideali ci sono tutte:  si è appena terminato l’allenamento, quindi si hanno i muscoli ancora belli in tensione dopo la fatica; ci si trova in un luogo in cui gli slip possono cadere senza pudori e dove esibire tutti se stessi è l’atto più naturale. Da lì a cedere alla tentazione di estrarre dalla borsa il cellulare e scattarsi una foto davanti allo specchio il passo è brevissimo.

E anche in questo caso le scuole di pensiero sono tante: c’è chi preferisce limitarsi a scattare un jpeg di pettorali, bicipiti e tartaruga addominale e chi invece - forse cosciente del fatto che i suoi deltoidi non sono proprio degni di una copertina di Men’s Health o forse per onestà intellettuale e bisogno di coerenza di intenti - preferisce la foto integrale, perché se nudi bisogna mostrarsi, allora tanto vale andare fino in fondo.
Ci sono poi quelli che optano per una via di mezzo, tenendo addosso lo slip o il più sexy asciugamano legato attorno ai fianchi a lasciar immaginare nudità sottostante, e quelli che evitano sì qualunque ti di copertura tessile, ma scelgono di assumere una posa plastica che evidenzi le natiche lasciando celati i genitali. Chissà.. forse lo fanno per pudore, per senso di inadeguatezza; forse perché, come in certi film erotici, la visione di un pisello  dà l’impressione di un prodotto più volgare e meno chic. O forse lo fanno perché sono ben consapevoli che certi social network censurano le immagini di peni e testicoli, e loro non hanno dubbi: vogliono proprio essere pubblicati ovunque.
Così anche comunità più attente ai contenuti come Facebook o Istagram pullulano di nudità allo specchio, l’hashtag #smutandato fa furore tra i trend,  e i “Mi piace” dai nickname anonimi non si fanno attendere. Perché si sa... nulla è  più stimolante per la nostra fantasia che spiare dal buco della serratura anche quando c’era la porta aperta e avremmo potuto tranquillamente entrare.

martedì 18 dicembre 2012

Regola numero 1: rispettare l’Undress-Code

Nel cominciare ad affrontare un tema vasto, delicato e complesso come la fenomenologia dello spogliatoio maschile, ci sembra giusto iniziare dai principi fondamentali, vale a dire dalle regole di comportamento cui qualunque frequentatore dovrebbe attenersi.

Può sembrare banale sottolinearlo, ma lo spogliatoio è il luogo deputato al liberarsi degli abiti, un mondo rovesciato in cui la nudità è la norma, lo standard, e l’essere vestiti rappresenta una condizione priva di senso, del tutto ingiustificata, un incidente momentaneo immediatamente successivo all’ingresso o immediatamente precedente l’uscita.
Non c’è quindi dubbio che sia sconveniente, e oltremodo offensivo nei riguardi delle sensibilità altrui, il cimentarsi in complicate acrobazie per mostrare del proprio corpo il meno possibile. Patetici e irritanti i goffi movimenti di coloro che – neanche fossero sul Lungomare di Riccione - si cambiano la mutanda stando bene attenti a non far cadere l’asciugamano legato in vita. Completamente inopportuno anche l’utilizzo di accappatoi-burqa che garantiscano la totale protezione da eventuali sguardi indiscreti. E ci sembra inutile qualunque commento su quei penosi casi di uomini che si infilano sotto la doccia con il costume addosso, con l’aria presuntuosa di chi considera i propri genitali uno spettacolo degno di una ristrettissima cerca di eletti.
No, il Galateo dello Spogliatoio parla chiaro e, come ogni locale di rango, pretende il pieno rispetto del suo dress-code (che poi, in questo caso, è un undress-code). Non vi sentireste a disagio entrando al Teatro dell’Opera in pantaloncini e t-shirt, o presentandovi a una festa di carnevale con addosso  la solita maschera che già indossate tutto il resto dell’anno? Ebbene.. mai e poi mai si deve evitare il nudo integrale in una stanza ad esso deputata!
Genitali e natiche devono essere ben esposti, lasciati liberi all’aria e all’eventuale curiosità, fantasia, o invidia altrui.
Se poi il motivo della vostra timidezza è la sensazione di non reggere il confronto, di essere poco forniti quanto a muscolatura, villosita ascellare o dimensione sessuale, ricordate sempre che il modo migliore per nascondersi è quello di conformarsi il più possibile al comportamento di massa, essere uno dei tanti, e sparire così tra la folla. Per essere additati come “quello che ce l’ha piccolo” non esiste modo migliore che evitare in tutti i modi di mostrarlo con tranquillità: una mutanda non abbassata per paura regalerà ai vostri compagni-rivali la possibilità di credervi molto più minidotati di quanto in realtà non siete.

In uno spogliatoio le mutande vanno lasciate cadere, sempre, anche quando magari la situazione non renderebbe necessario il cambio dello slip. Inventate una scusa qualunque: un ipersudorazione di cui in realtà non soffrite, un appuntamento erotico da lì a breve, un elastico troppo stretto che vi rovina la vita. Trovate insomma un pretesto qualunque, ma non lasciate mai che qualcuno possa dire in giro che siete uno di quegli sfigati che, quando se ne è presentata l’occasione, non è stato in grado di tirar fuori le palle.

lunedì 17 dicembre 2012

Benvenudi

Siete appena entrati nella stanza in cui, ogni giorno, decine, centinaia di uomini si mettono a nudo, lasciando cadere a terra i vestiti, mettendo da parte la vergogna, e mostrandosi agli altri per ciò che veramente sono.

Pochi luoghi al mondo raccontano l'essenza maschile come le docce di una palestra, di una piscina, di un campo di calcetto, di un centro estetico con sauna e bagno turco o della locker-room di un posto di lavoro.
Lo strano mix di sensazioni che si possono provare quando si è a metà tra l'essere tutti sconosciuti l'uno all'altro e il ritrovarsi in intimità, senza la protezione degli abiti e in balia dello sguardo altrui, offre milioni di spunti per raccontare e riflettere ciò che siamo e come ci sentiamo.

C'è chi chiacchiera tranquillo come se nemmeno si rendesse conto di non avere addosso nulla, chi tiene l'accappatoio ben chiuso e si sfila gli slip solo quando è ben sicuro di non essere visto da nessuno, chi tergiversa en desabillé per delle mezz'ore, gratificato dalla possibilità di farsi guardare.
C'è chi ti tira una pacca sul sedere facendo qualche battuta goliardica e magari strusciandotisi addosso con ridanciana disinibizione e chi invece neanche si toglie la tuta sudata perché "la doccia la faccio poi a casa". C'è lo sguardo ansioso di chi vive la vita come un continuo confronto, e qui trova l'occasione di paragone per antonomasia.

Insomma c'è un mondo che, proprio in quanto pienamente scoperto, è tutto da scoprire.
Questo blog cercherà di farlo, con racconti, aneddoti, riflessioni, fotografie provenienti da quell'ambiente senza veli e, di conseguenza, colmo di affascinanti misteri.

L'invito che la Redazione di "Lo Spogliatoio Maschile" vuole fare voi lettori/lettrici con questo post inaugurale è quello di partecipare, mettendo a nudo le vostre esperienze, le vostre storie nonché, ovviamente, i vostri corpi. Tutti coloro - di qualunque sesso essi siano - che vorranno entrare nel nostro spogliatoio sono i benvenuti.
Inutile dire che, però, per i maschi è doveroso farlo ricordandosi di togliersi prima le mutande.